sabato 17 febbraio 2024

BACK TO BLACK - Regia di Silvano Spada

Da mercoledì 14 a domenica 18 febbraio all’OFF/OFF Theatre debutta in prima nazionale lo spettacolo Back to Black”, scritto e diretto da Silvano Spada interpretato da Lorenzo Balducci ed Elena Croce

Il titolo Back to Black rievoca quello della celebre canzone di Amy Winehouse le cui note riecheggiano nel salotto di un giovane e aitante uomo sulla quarantina impegnato nell'allenamento quotidiano. I suoi esercizi ginnici però, vengono interrotti dall'anziana vicina che suona alla porta facendo letteralmente incursione nella sua casa e nella sua vita.

Tutto avviene in un unico ambiente. La scenografia è lineare, di un bianco abbagliante spezzato da due punti luce colorati, andando a stilizzare la percezione di un arredamento iper moderno e high tech che rispecchia chiaramente il ceto sociale del giovane uomo. Il padrone di casa è bello, ha un lavoro soddisfacente e una moglie dall'altrettanto soddisfacente carriera professionale, un vita da “vincente” insomma. L' anziana donna però, non impiega molto a capire che qualcosa non quadra e la sua domanda sarà insistente, diretta e sfacciata: ma lei è felice? Tutto potrebbe far pensare che non ci sia motivo per l'uomo di non esserlo. Lui, un manager affermato, giovane, bello e disinvolto, lei, una signora che all'inizio potrebbe apparire come la classica vicina in avanti con l'età che cerca compagnia con ogni scusa possibile ma in realtà si scopre essere un'ex molto più spregiudicata del previsto. La sua “deformazione professionale” la porta a curiosare nelle vite degli altri e a trasmettervi, suo malgrado, quella saggezza di donna che ha sempre vissuto una vita libera, disinvolta e fuori dagli schemi.

Elena Croce affresca con la sua sublime presenza scenica questo personaggio brioso e vitale che con sagacia e dolcezza tende una mano a un uomo tanto più giovane e confuso.

L'uomo pian piano inizia a vedere nella donna una confidente, un'amica, sino ad avvertire una familiarità che lo porta a dirle “mi sembra di conoscerla da sempre”.

La drammaturgia ben costruita tesse efficacemente il graduale rapporto di fiducia e curiosità che si innesca tra i due protagonisti.

Lorenzo Balducci profila appropriatamente l'arco del suo personaggio il cui rigido imbarazzo iniziale, col quale accoglie la donna in casa, si scioglie in un progressivo abbandono di ogni difesa.

Elena Croce è stata la protagonista di quarant’anni di teatro italiano lavorando insieme a registi come Strehler e Ronconi, e stupisce la modernità e la disinvoltura con la quale calca il palco insieme al suo giovane compagno di scena.

Lorenzo Balducci si distingue per la versatilità sia come attore e da qualche anno anche come personaggio social divenuto popolare grazie alla sua comicità surreale sul web, dimostrandosi un artista poliedrico e di singolare talento e ironia.

Il suo personaggio in “Black to Black” , così come lo vediamo ritratto di spalle nella locandina dello spettacolo, esordisce adoperandosi nella cura del corpo, intento ad alzare pesi per pompare i muscoli, come allo stesso modo si impegna tutti i giorni a sostenere le maglie delle apparenze. L'uomo sceglierà la libertà? Non tutto finisce sempre come ci si aspetta.

L'autore e regista della pièce Silvano Spada ha fondato e organizzato il Todi Festival che ha diretto per molti anni per poi dedicarsi alla realizzazione dell’OFF/OFF Theatre a Roma dove Gufetto è stato lieto di visionare per voi il debutto di questo suo nuovo lavoro.

Susy Suarez



Ge.A.
presenta
BACK TO BLACK
un viaggio verso la libertà
scritto e diretto da Silvano Spada
con Lorenzo Balducci e Elena Croce
costumi Valter Azzini
spazio scenico e luci Umberto Fiore
assistente regia Orazio Rotolo Schifone
assistenza tecnica Gloria Mancuso

da mercoledì 14 a domenica 18 febbraio


venerdì 12 gennaio 2024

METTICI LA MANO - Regia di Alessandro d'Alatri


In scena al Teatro Parioli da 10 al 21 gennaio “Mettici la mano”, testo originale di Maurizio de Giovanni, ormai noto autore della saga del Commissario Ricciardi diventata anche una popolare serie tv.     

La regia è del compianto Alessandro D'Alatri il quale ha diretto la prima stagione della serie. I protagonisti sono il Brigadiere Raffele Maione (Antonio Milo) e Bambinella (Adriano Falivene) due personaggi che hanno conquistato i cuori del pubblico, sopratutto grazie alla tv, tanto da meritare l'essere il centro di una pièce che facesse emergere ancor di più l'impronta di saggezza popolare e dolcezza romantica fuori dal tempo che li caratterizza.     

A differenza dei romanzi e della serie, lo spettacolo è ambientato non più negli anni trenta ma in una Napoli alla fine della seconda guerra mondiale, devastata dalle bombe e dall’occupazione nazifascista. La scenografia accurata e realistica di Toni Di Pace, ricrea un antico scantinato scavato nell'intricato sottosuolo tufaceo napoletano, sotterranei che contribuirono a mettere al riparo dalle bombe migliaia di vite umane durante i conflitti. Insieme alle musiche originali di Marco Zurzolo e ai costumi di Alessandra Torella, ogni elemento concorre a infondere il sapore antico di una Napoli che tra misticismo e scaramanzia detta le proprie leggi. I due personaggi sono l’uno complementare all’altro e stuzzicandosi a vicenda consolidano la loro stramba amicizia che prescinde le convenzioni sociali.

Il personaggio inedito in questo caso è quello di Melina (Elisabetta Mirra) una ragazzina che il brigadiere trascina con sé al riparo nello scantinato. Sulle prime scontrosa e aggressiva, sarà Bambinella con la sua persuasiva delicatezza a indurla al racconto del pesante segreto che si porta in cuore e in grembo.

Non meno protagonista è anche una statua della Madonna che, salvatasi dai bombardamenti, è stata messa al riparo in quello scantinato dai fedeli e, illuminata dai ceri votivi, li osserva, li ascolta e sembra poter decidere del loro destino.

Adriano Falivene è straordinario nei panni di Bambinella, personaggio che sembra essergli stato letteralmente cucito addosso. Bambinella è innamorata del brigadiere nel senso più romantico, poiché ama il suo essere volto al bene e la sua nobiltà d'animo nella quale si rispecchia e che manifesta essa stessa attraverso il potere della sua diversità.

Tra i due è una vera e propria danza di schermaglie, battute sagaci, tempi comici impeccabili incastrati da suggestioni più intense.

In questo amalgama perfetto purtroppo stride la giovane e acerba Elisabetta Mirra che non riesce a tener testa ai due compagni di scena,così che passaggi che potrebbero essere di forte lirismo emotivo, sono dissipati dalla mancanza di un' autentica ed efficace intensità.

Doveroso alla fine dello spettacolo, l'applauso in ricordo di Alessandro d'Alatri e del valore del suo lavoro, non solo come regista della pièce e della serie, ma di tante apprezzate opere filmiche.

Mettici la mano” non è solo uno “spin/off” della serie ma un piacevole incanto a sé stante.

Susy Suarez 


METTICI LA MANO 

di Maurizio de Giovanni
regia Alessandro D’Alatri
produzione del Teatro Diana
scene Toni di Pace

costumi Alessandra Torella
musiche Marco Zurzolo
luci Davide Sondelli