venerdì 6 aprile 2018

INCOGNITO - Regia di Andrea Trovato

In scena dal 4 al 22 aprile al teatro Della Cometa, il regista Andrea Trovato porta in scena “Incognito” la nuova opera del giovane drammaturgo contemporaneo Nick Payne.
Esibendosi su un palco dalla scenografia semplice, pochi elementi che danno un senso di circolarità, quattro attori, due uomini e due donne, passano da un personaggio all'altro, da una situazione all'altra, avanti e indietro nel tempo. Un incarico estremamente impegnativo che il cast esegue con ammirevole abilità e precisione. Le storie che si intrecciano sono basate su fatti realmente accaduti, rimaneggiate dal drammaturgo inglese. Una segue la vicenda di Thomas Stoltz Harvey, il patologo americano che nel 1955 rubò il cervello di Einstein convinto che gli esperimenti su di esso avrebbero rivelato il mistero del suo genio. Trascorse il resto del secolo non riuscendo a dimostrare questa convinzione. Un'altra storia ci catapulta negli anni '50, e al commovente caso di Henry, un giovane che dopo un pionieristico intervento al cervello per alleviare la sua epilessia, perde ogni capacità di formare nuovi ricordi, ed esiste in quello che è stato descritto come un "tempo presente permanente". Torniamo ai tempi moderni con Martha, una neuropsicologa bisessuale neo-divorziata, che ha intrapreso una relazione con un'altra donna e la cui comprensione del fatto che "il cervello è una macchina di narrazione ed è davvero bravo a ingannarci" la sta spingendo ad alcune conclusioni piuttosto sconcertanti sul perché questa sua concezione potrebbe essere "liberatoria". Personaggi e storie si alternano in un rendez-vous senza soluzione di continuità. Solo secchi cambi di luce a effetto suggeriscono i passaggi.
La regia sceglie di dare alla pièce un taglio dark-noir, asciutto, fumoso, grigio il colore dominante anche degli abiti di tutti i personaggi. Peccato solo per alcune scelte nella traduzione del testo, che dall'inglese all'italiano perde soprattuto in vari passaggi, nei quali si avverte una certa forzatura. La parte più penetrante emotivamente, è quella che coinvolge Henry. Payne ha adattato il noto caso di vita reale di Henry Molaison, affiancando al giovane danneggiato una moglie devota, la quale fatica ad accettare la condizione irreversibile del suo amato. È solo verso la fine, quando Henry, un ex pianista, racconta involontariamente la stessa storia più e più volte, in attesa di una luna di miele con la sua fidanzata a Brighton, siamo davvero solidali con la sua pena straziante. Convinto dalla moglie a rimettersi al piano, esibisce all'improvviso senza sforzo la sua abilità, mostrando al contempo tutta la complessità del cervello umano.
Abbiamo un carattere intrinseco o semplicemente siamo un insieme di pensieri e ricordi? Se smontiamo quei ricordi o incontriamo nuove informazioni che sconvolgono la nostra identità stabile, chi diventiamo?
Uno spettacolo di qualità, che accende un' interessante riflessione sui meccanismi della mente, e lo spettatore avrà bisogno di attivarla per non perdersi nella ragnatela di connessioni che Payne ha tessuto con arguzia, e che questa ottima compagnia compone con grande capacità.


INCOGNITO

di Nick Payne

Con Graziano Piazza, Anna Cianca, Giulio Forges Davanzati, Désirée Giorgetti

Regia Andrea Trovato