domenica 26 marzo 2017

RISIKO!-QUELL'IRREFRENABILE VOGLIA DI POTERE- Regia di Vanessa Gasbarri

In scena dal 22 marzo al 9 aprile al teatro della Cometa, RISIKO!-Quell'irrefrenabile voglia di potere, un testo scritto dall'attore, autore e regista Francesco Apolloni più di vent'anni fa, ma che non risente affatto della sua età, anzi, questa versione per la regia di Vanessa Gasbarri presenta tutta la sua disarmante attualità.
Cinque ragazzi giovani, belli, ricchi e privilegiati, si riuniscono in un albergo a cinque stelle alla vigilia del congresso del movimento giovanile di un partito politico. E' in tre stanze d'albergo che si gioca la loro partita alla conquista del potere. Tra clientelismi, sotterfugi e macchinazioni, combattono un'efferata lotta all'ultimo voto. Nella spirale del loro gioco cade anche una giovane e sprovveduta cameriera dell'albergo, la quale sarà vittima dello sconsiderato senso di onnipotenza che accompagna i giovani di questa risma, gli eredi di una casta che fatica ad estinguersi, abituati ad avere tutto e subito con qualsiasi mezzo.
I personaggi di questa amara commedia sono caratterizzati con arguzia e ognuno di loro rappresenta diverse prospettive di un medesimo imputridimento morale. Lo spettatore verrà guidato grazie a dialoghi ben costruiti, attraverso dinamiche che imperniano sul ricatto, il sesso, la prevaricazione, in un gioco in cui sono tutti contro tutti. Una guerra di conquista i cui meccanismi sono molto simili al famoso gioco da tavola Risiko appunto, un gioco di guerra, strategia e conquista, al quale i ragazzi si dilettano a giocare con singolare ferocia, perché ognuno di loro gareggia al suo personale Risiko nella vita, ma la vita non è un gioco e se spinto troppo oltre, porterà a conseguenze tragiche di cui ovviamente i nostri amorali e cinici protagonisti cercheranno di non sobbarcarsi la responsabilità. Il palco è suddiviso in tre zone d'azione, a indicare le tre diverse camere d'albergo in cui si muovono i personaggi.L'attenzione dello spettatore viene traslata da uno spazio all'altro attraverso cambi di luce e spesso ci viene permesso di osservare cosa avviene nelle varie stanze contemporaneamente,una soluzione registica semplice ma efficace che concorre a tenere sempre alto il ritmo dell'azione. Lo sviluppo crescente dei loro intrighi coinvolge e conquista lo spettatore, anche se dal punto di vista interpretativo, se alcune scelte fossero state più “asciutte” forse la resa sarebbe stata più efficace e avrebbe restituito maggiormente la crudezza della verità di questo testo, un testo molto contemporaneo e diretto, anche nel linguaggio.
Perfetto Antonio Monsellato che interpreta Simone, un dandy, un Oscar Wilde 2.0 con le sue citazioni e la sua frivola vanità, uno dei più disinvolti nel proprio ruolo insieme a Luigi Pisani, Alex, il figlio di papà per antonomasia, nonostante la scelta dell'accento romanesco parecchio forzato. Tommaso Cardarelli è Giulio, il vecchio amico che sembra essersi ritirato dai giochi ma che inaspettatamente torna più agguerrito e crudele che mai. Andrea Bizzarri è Arturo, un giullare bambinone, il quale prende una deriva un po' troppo macchiettistica, così come Giulia Rupi nei panni della sprovveduta cameriera che è comunque pronta a vendersi quando le si prospetta la possibilità di una posizione lavorativa migliore.
La forza di questo testo è proprio
 la schiettezza, l'autenticità, e un plauso va a Vanessa Gasbarri che ha voluto riproporlo in una veste comunque nuova, come uno a Franceco Apolloni al quale va riconosciuta la prontezza in così giovane età, di aver scritto un testo in cui non solo inquadrava il suo tempo, ma il contesto sociale in cui molti giovani tutt'ora crescono acquisendo valori d’intelligenza, prestazione, efficienza, arrivismo, nel silenzio del cuore. E quando il cuore tace e non registra più le cadenze del sentimento, il terribile è già accaduto. 
Susy Suarez 

Teatro della Cometa - 22 marzo | 9 aprile 2017
Produzione PRAGMA srl presenta
RISIKO - Quell’ irrefrenabile voglia di potere
Di Francesco Apolloni
Regia Vanessa Gasbarri
con (in ordine alfabetico)
Arturo: Andrea Bizzarri
Giulio: Tommaso Cardarelli
Claudia: Guenda Goria
Simone: Antonio Monsellato
Alex: Luigi Pisani 
Stella: Giulia Rupi
scene Katia Titolo,
costumi Marco Maria Della Vecchia e Maura Casaburi
musiche Jonis Bascir,
luci Corrado Rea
aiuto regia Claudia Ferri, Alessandro Salvatori ed Alessandra Merico
foto Barbara Ledda

venerdì 10 marzo 2017

REQUIEM FOR PINOCCHIO - Regia di Simone Perinelli

Dopo la scandalosa chiusura da parte della questura del Teatro dell'Orologio, in cui lo spettacolo "Requiem for Pinocchio-La scoperta dell'esistenza" sarebbe dovuto andare in scena dal 10 al 12 marzo, eccolo ospite al Teatro India per una replica straordinaria.
Requiem for Pinocchio” è un lavoro della compagnia “Leviedelfool” scritto e diretto da Simone Perinelli, nel quale l'attore mette in scena un Pinocchio più da incubo che da favola. L'imperitura storia del burattino di legno, si tinge di una modernità decadente e claustrofobica. E' il racconto della dolorosa presa di coscienza di un Pinocchio che divenuto umano, tornerebbe volentieri indietro per scappare dall'ineluttabile destino di ogni uomo moderno, l'imposizione di una serenità fittizia e inerte.
La favola di pinocchio come pretesto per raccontare la realtà, in un intrecciarsi di metafore, simbolismi e iperboli. La scrittura poetica e surreale è un tuffo nell'inconscio collettivo, in un sogno in cui pensieri e dialoghi sgorgano senza soluzione di continuità, un vortice che potrebbe sembrare delirante, ma che in realtà ha una sua perfetta costruzione. L'attenzione dello spettatore dovrà aggrapparsi saldamente al filo di questa drammaturgia, composta da un amalgama di stili, linguaggi arcaici e moderni, jingle tv, citazioni letterarie e teatrali, iperboli, traslazioni e allegorie.
La messa in scena è essenziale, un tavolo, un microfono e qualche oggetto di scena come una corda, un lecca lecca, o una grossa testa di plastica da asino, animale simbolo del lavoro servile, perché tutti noi sopravviviamo asserviti a qualcosa o a qualcuno.
Perinelli è percorso da un'energia senza posa sin dall'inizio, gioca con la voce, il corpo, passa da un personaggio all'altro veloce come il ritmo dei suoi movimenti a tratti quasi convulsi. Diventa burattino, Fatina, Geppetto, Mangiafuoco, lesto come un folletto, e sarebbe arduo riuscire a rincorrerlo se non fosse proprio per questa continua carica elettrica che sprigiona, l'energia con la quale riempie il palco in una prova d'attore indubbiamente impegnativa, soprattutto per un attore che da solo in scena dirige se stesso, cosa che chi fa questo mestiere sa quanto possa essere insidiosa.
C'è chi potrebbe additarlo come esercizio di stile, e forse in qualche modo lo è, ma ben riuscito e mai fine a se stesso. La disamina acuta e profonda dietro la metafora fiabesca, non potrà essere colta da tutti, o comunque non fino in fondo, perché “Requiem for Pinocchio” non è uno spettacolo per chi desidera “spegnere” il cervello per un'oretta, per apprezzarlo a pieno tocca farlo turbinare, accendere l'immaginazione, avere prontezza di riflessi e di riflessione.
Susy Suarez


REQUIEM FOR PINOCCHIO
La scoperta dell'esistenza
di e con Simone Perinelli
con un estratto di “Emporium” di Marco Onofrio
regia Simone Perinelli
aiuto regia e consulenza artistica Isabella Rotolo
progetto fotografico Guido Mencari