domenica 24 marzo 2019

ZERO - di e con Massimiliano Bruno - Regia di Furio Andreotti



In scena al Piccolo Eliseo dal 22 al 31 marzo “Zero” scritto e interpretato da Massimiliano Bruno. Definirlo semplicemente un monologo teatrale non renderebbe giustizia a questo ottimo pezzo di drammaturgia contemporanea che rispecchia perfettamente quella che è la cifra stilistica del suo autore, fatta di quell'ironia sempre arguta e brillante di chi riesce a essere leggero ma senza grossolanità, profondo ma senza retorica, che bandisce ogni tipo di volgarità, anche lì dove il linguaggio si fa più diretto. Nonostante Bruno sia da solo in scena per novanta minuti, “Zero” si può definire uno spettacolo corale tanta è la forza evocativa con la quale materializza uno ad uno una galleria di personaggi con la sola efficacia della parola e della presenza scenica, giocando con dialetti differenti, cadenze, posture, gestualità.
I protagonisti sono cinque amici d'infanzia, ormai adulti, ma che non hanno mai imparato a convivere col dolore e la rabbia per la tragedia che li accomuna in un'insana voglia di vendetta. Bruno tesse le fila della narrazione che si dipana lentamente in un crescendo che lascia gli spettatori avvinti nella brama di capire quale sia il fil rouge che lega personaggi così differenti tra loro per estrazione, personalità, cultura e provenienza. Bruno passa da un personaggio all'altro con disinvoltura; nei suoi occhi a tratti scintilla l'euforia, naviga il dolore, traspare l'ironia, sfolgora la malvagità, in un perfetto connubio tra padronanza del mestiere, cuore e generosità.
L'allestimento di Alessandro Chiti è raffinato e funzionale. Il palco è diviso in due nella sua lunghezza da un pannello adorno di figure stilizzate che ricordano i tratti della street art, le quali diventano più o meno distinguibili a seconda dei colori e dei giochi di luce. Dietro di esso si intravedono i componenti della band che dal vivo scandiscono i tempi e le atmosfere della narrazione con eleganza e precisione.
Disposte lungo il palco solo cinque sedie con al centro il “trono” dell'onorevole Rizzo, un uomo malvagio, grottesco e volgare, tutt'altro che inverosimile ritratto di molti uomini di potere, intorno al quale il cerchio si chiude.
Sarà la magia immaginifica del teatro a trasformare quelle semplici sedie, prima in una stazione di polizia, poi nell'interno di una macchina, in un'elegante villa o in uno strapiombo sul mare di notte.
Zero” è un teatro di parola, affidato unicamente alla capacità dell'interprete di sostenere i suoi personaggi fino alla fine e di trasmettere e creare suggestioni, immagini, emozioni.
La regia di Furio Andreotti sembra essere orientata su una buona comunicazione con l'attore in modo da canalizzare al meglio le sue attitudini, insieme a un ottimo lavoro di squadra.
Un Massimiliano Bruno da togliere il fiato per la forza interpretativa, talento e l'indubbio mestiere di chi proviene da una lunga gavetta teatrale iniziata sin da giovanissimo, dimostrando come anche dopo anni di assenza dalle scene (questo è il suo primo spettacolo dopo ben dieci anni lontano dalle tavole del palcoscenico) il fuoco di un bravo attore sia incapace di spegnersi.
Ciò che resta è lo sdegno di fronte alla corruzione e alle dinamiche prevaricatrici di una politica marcia, gretta e senza scrupoli che ben conosciamo e che troppo spesso resta impunita, la cui tracotante arroganza riesce a percepire il prossimo solo come uno “zero”. Importante e significativo l'accenno al caso Cucchi e la condotta violenta e immorale che talvolta vige anche tra le forze dell'ordine. Il pubblico resta in bilico tra risate, atterrimento e la commozione nel vivere la storia di queste differenti umanità, il cui apogeo si manifesta in un abbraccio collettivo nel quale i cinque amici si stringono. Un intreccio d'amore, dolore ed estenuato abbandono, fino ad arrivare a un finale che strizza il cuore e strappa applausi di gratitudine.

ZERO 

Scritto e interpretato da: Massimiliano Bruno
Regia: Furio Andreotti
Chitarra e basso: Massimo Giangrande
Piano rodhes e moog: Andrea Biagioli
Violoncello: Fabrizia Pandimiglio
Batteria e percussioni: Augusto Zanonzini
Fonico audio: Sante Di Clemente
Musiche di: Massimo Giangrande
Scene: Alessandro Chiti 

Costumi: Alberto Moretti
Assistente alla Regia: Susan El Sawi

Produzione: Corte Arcana | Isola trovata