venerdì 23 marzo 2012

SKYLIGHT (Recensione)











Dopo il successo ottenuto nella scorsa stagione con la messa in scena di Betrayal di Harold Pinter, l’Independent English Theatre presenta quest’anno: Skylight di David Hare. Il testo del pluri-premiato autore inglese sarà in scena, dal 21 marzo al 1 aprile al Teatro dell’Orologio-Sala Grande, e ringrazio questa coraggiosa compagnia che ci offre la rara occasione qui in Italia di poter godere di testi come questi in lingua originale, i quali troppo spesso vengono maltrattati da scellerate traduzioni. Skylight è un dramma domestico che esplora la complessa relazione tra due ex amanti che si rincontrano dopo tre anni di separazione. Kyra (Sandra Paternostro) è una giovane insegnante che vive e lavora in un sobborgo di Londra, Tom (Rinaldo Rocco) è un benestante businessman la cui moglie è morta recentemente di cancro. 
La pièce si apre con la visita alla donna, di Edward (Vico De Carle),il giovane figlio di Tom, esasperato e desideroso di vedere chiarite una volta e per tutte le cose tra lei e il padre. Le chiede di tornare da loro, ma è Tom inaspettatamente a giungere a casa di Kyra poco dopo e in una fredda sera d'inverno il dramma inizia, monta pian piano, battuta dopo battuta e il coinvolgimento dello spettatore con esso. Si resta rapiti dai dialoghi serrati, a tratti sferzanti, le parole diventano lame che non lasciano vuoti, anche nelle pause e nei lunghi silenzi. 
Due persone ideologicamente molto diverse che cercano comunque un incontro umano: Kyra è una donna che ha abbracciato una mentalità idealista, da servizio sociale, che si accontenta di vivere in periferia, in una casa modesta senza nemmeno riscaldamento, Tom e cresciuto per essere uno businessman. Bloccati entrambi in una bolla di desideri, frustrazioni, sensi di colpa, Kyra ha 20 anni di meno ma non per questo si mostra più vulnerabile. 
Tutto è strutturato intorno a semplici azioni domestiche in una stanza di un modesto appartamento nel quale attraverso il loro incontro-scontro si snocciola il passato e il presente. Il conflitto che si apre non è solo umano, ma rispecchia anche quello sociale e politico e l'audience viene catturata sia dalla storia personale che dal dibatto ideologico. 
La regia è ottima, fa un uso perfetto degli spazi e degli oggetti che concorrono a raccontarci attraverso ogni minimo gesto dei personaggi la loro distanza. In un simile teatro di parola nessun attore può permettersi di vacillare e i tre interpreti sono così intensi e convincenti che da attrice mi sono stupita e commossa di fronte la ricreazione di un intimità sul palco così vivida, così reale. Sentimenti resi con grande eloquenza dall'autore e VISSUTI con pienezza. Uno spettacolo da non perdere poiché è davvero raro qui in Italia vedere degli attori non recitare così bene. 

Susy Suarez 
Skylight 
di David Hare
Vincitore del premio Olivier come miglior nuovo testo drammatico 1996
 IET - Independent English Theatre,
con il patrocinio dell’ Ambasciata Britannica a Roma, dell’ Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e dell’Accademia Silvio D’Amico
Regia di Psyche Stott
Con: Sandra Paternostro, Rinaldo Rocco Vico De Carle
Scenografie di Ciro Paduano, Costumi di Alessandro Bentivegna, Luci di Aurelio Rizzuti e Raffaele Furno, Musiche originali di Fabrizio Gatti



mercoledì 21 marzo 2012

TI RICORDI DI ME? (Recensione)



“Ti Ricordi di me?” in scena dal 20 marzo al 1 aprile al teatro Ambra alla Garbatella, e una tenera commedia romantica che vede come protagonisti Roberto, (Edoardo Leo) uno scrittore di fiabe cleptomane bugiardo cronico, e Beatrice (Ambra Angiolini) insegnante elementare narcolettica e soggetta ad improvvise amnesie. Personaggi dolci e surreali, dal candore che stringe il cuore e dalla forza che spiazza, la storia di un incontro fortuito tra due giovani che cercheranno l'uno nell'altro la cura al loro mal di vivere, a tutte le loro fragilità, nevrosi ed insicurezze. I due si raccontano dialogando alternativamente sia con un'invisibile psicoterapeuta, che direttamente col pubblico, snocciolando pian piano tutte le fasi della loro relazione e della loro vita.
Una favola d'amore un po' naive che riesce a farci ridere e commuovere di fronte al disperato tentativo di questi buffi e teneri ragazzi che pretendono a tutti i costi la serenità nonostante tutto.
Ambra Angiolini ed Edoardo Leo dimostrano di poter brillantemente saltare dallo schermo al palcoscenico grazie anche all'ottima direzione di Sergio Zecca che sceglie di mettere in scena con gli attori solo una manciata di sgabelli, i quali opportunamente posizionati, la magia immaginifica del teatro trasforma nei numerosi set dei loro incontri, dallo studio della psicoterapeuta (dove tutto ha inizio), ad una discoteca, persino alle montagne russe. Il testo di Massimiliano Bruno, rispecchia perfettamente quello che è il suo stile autoriale fatto di ironia sempre arguta e brillante, di chi sa essere leggero, ma senza grossolanità, profondo, ma senza retorica, che bandisce ogni tipo di volgarità, anche lì dove il linguaggio si fa più diretto.
Se si desidera ridere di gusto, “Ti Ricordi di me”? e' un'ottima alternativa alle commediole dozzinali, mediocri e sgraziate che infestano le scene.
Susy Suarez


TI RICORDI DI ME?
Di Massimiliano Bruno
Con Ambra Angiolini e Edoardo Leo
Regia di Sergio Zecca
Ambra Alla Garbatella
Piazza Giovanni da Triora, 15
Roma - 00154 - RM
Italy
Tel: 0681173900






sabato 17 marzo 2012

L'UOMO DELLA SABBIA - (Recensione)



“L'uomo della Sabbia” in scena dal 16 al 18 marzo al teatro Cometa Off di Roma, è ispirato al celebre racconto di Hoffman del 1815, inserito nella raccolta “Notturni”, ed è proprio in un'atmosfera crepuscolare, sinistra, sospesa e quasi onirica, in cui la pièce ci immerge sin da subito grazie a semplici ma molto ben orchestrati elementi, giochi di luci ed ombre, fumo, drappi. I temi della storia sono tipici della letteratura romantica del 800, quello dell'ambiguità, del doppio, ed il titolo riecheggia immediatamente la minacciosa visione da incubo di una demoniaca presenza che con lo svolgersi del dramma si sgretola e si trasforma.
Sempre magistrale la presenza scenica dell'attore protagonista Mauro Conte, che nei panni di Nathaniel, rende con grande forza ogni elemento della sua vita interiore, dai tormenti di bambino, alle forti passioni che lo smuovono da ragazzo, fino alla parabola che lo porterà alla pazzia. Ricordi infantili che riaffiorano in forma epistolare in una lettera spedita all'amico Lotario, (Fabio Maffei) ed alla ragazza Clara (Giselle Martino), il terrore maturato e mai quietato, serbato nell'animo per una vita nei confronti dell'avvocato amico di famiglia Coppelius (Riccardo Francia) personaggio bieco ed inquietante che si ripresenterà a lui adulto sotto forma del suo alter ego Coppola, venditore di cannocchiali.
Ennesimo conturbante elemento della storia è Olimpia, un'automa meccanico talmente simile ad un essere umano da far innamorare Nathaniel, elemento che rimanda al concetto freudiano secondo il quale un essere evidentemente animato non necessariamente debba essere anche vivo.  Una volta riaccese le luci è come se ci si risvegliasse da un sogno, si balzasse fuori da un fumoso mondo ammantato di soprannaturale e misteriosi riti alchemici, e tornati a casa nei nostri letti, non mi stupirebbe se potessimo sentirne i passi avvicinarsi...                               Susy Suarez




COMETA OFF
LET – Liberi Esperimenti Teatrali VIII edizione
dal 16 al 18 marzo 2012
Una produzione I Magi srl
L’UOMO DELLA SABBIA
Ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann
testo e regia
Luca De Bei
Mauro Conte, Riccardo Francia, Fabio Maffei, Giselle Martino
Costumi: Lucia Mariani
Luci: Marco Laudando
Grafica: Paolo Camilli
Foto di scena: Pietro Pesce
Teatro della Cometa off
Sala  (80 posti)
Via Luca della Robbia, 47 Roma, Tel.: 06 57284637
Biglietti: € 5 - € 8
Programmazione da: Venerdì 16/03/2012 a Domenica 18/03/2012 - da Ven. a Dom. ore 20.45 –
Domenica doppia replica con pomeridiana alle 17,30