mercoledì 25 maggio 2016

FESTIVAL "INVENTARIA" 2016 - Serata di corti teatrali

Il 22 maggio al Teatro dell'Orologio nell'ambito del festival di teatro off “Inventaria” arrivato alla sua sesta edizione, in scena sei corti teatrali di sei diverse compagnie: ALLEGRO MA NON TROPPO di Flaminia Chizzola - idea di Ylenya Cammisa regia Flaminia Chizzola e Diletta Masetti con Diletta Masetti A VOSTRA COMPLETA DISPOSIZIONE!- scritto, diretto e interpretato da Alessandro Blasioli, DISSOLVENZA- scritto e diretto da Alessandro Veronese con Laura Angelone e Michela Giudici, DUE diretto e interpretato da Agnese Mercati e Tomàs Acosta, HARD BOX- scritto, diretto e interpretato da Raffaele Romita, LA COLLEZIONE- scritto e interpretato da Ania Rizzi Bogdan e Eleonora Gusmano regia Davide Sacco
Una piacevole serata che ha regalato in un unico abbraccio, atmosfere ed emozioni totalmente differenti. Differenti anche sono sembrati essere i livelli di professionalità dei concorrenti. Alcuni testi presentavano una drammaturgia non troppo matura e non molto ben strutturata, o frutto di un potenzialmente interessante, ma non del tutto approfondito lavoro di improvvisazione, nato dall'incontro di due giovani attori tra le aule di una scuola di teatro. Quest'ultimo è il caso di “Due” diretto e interpretato da Agnese Mercati e Tomàs Acosta, i quali portano in scena l'universale tragedia d'amore di Romeo e Giulietta raccontata solo col respiro del loro corpo. Nessuna parola, solo l'intensa musica di Tchaikovskj e l'espressività fisica dei due protagonisti.
La Collezione
Molto interessane il lavoro di Alessandro Blasioli che con il suo “A vostra completa disposizione!” ci racconta senza inutili retoriche o pietismi, la tragedia del terremoto in Abruzzo, incentrandosi sui difficili stravolgimenti di vita e abitudini delle numerose famiglie rimaste senza casa, per molte delle quali non è stato semplice adattarsi alle soluzioni abitative di fortuna a loro assegnate. Un testo molto maturo nei contenuti e nella struttura, la regia essenziale imperniata sulla presenza scenica dell'interprete, che solo in palco vuoto, riesce a materializzare luoghi, personaggi e situazioni differenti con vivido realismo e un'ironia amara e arguta.
Una particolare attenzione va attribuita al corto “La Collezione” scritto e interpretato da Ania Rizzi Bogdan e Eleonora Gusmano regia Davide Sacco.
Alessandro Blasioli 
La regia è ben articolata, dall'estetica quasi espressionista, ci porta in una dimensione onirica e inquietante. La storia è un pungo nello stomaco, e si struttura in più livelli di lettura. Il titolo allude alla collezione di regole che ci vengono imposte e che ci imponiamo tutti i giorni nella vita, nel lavoro, nei rapporti sociali, regole che Vera (Eleonoro Gusmano) ripete a memoria come una poesia infernale. Un po' bambola, un po' donna, un po' bambina, mero strumento di piacere per i suoi clienti, ma nel contempo una donna VERA appunto, reale, con i suoi ricordi, i suoi affetti, il suo desiderio di maternità ostacolato e brutalmente soffocato. Tutto è costruito intorno al rapporto di odio/amore con una seconda figura femminile, (Ania Rizzi Bogdan), che ci appare arcigna come una strega delle favole, sembra mutare sembianze continuamente diventando madre, sfruttatrice e carceriera. In palco quattro lunghi neon e quattro cubi sui quali lettere luminose compongono il nome della protagonista:Vera. Elementi che vengono mossi in continuazione creando una coreografia che concorre a scandire anche il gioco di potere tra vittima e carnefice. La forza interpretativa di entrambe le attrici, crea un' atmosfera di grande impatto.
Si aggiudica il premio come miglior corto teatrale di questa edizione del festival, il giovane Alessandro Blasioli col suo “A vostra completa disposizione!” seguito al secondo posto da “La collezione” delle talentuose Eleonora Gusmano e Ania Rizzi Bogdan. Un onesto risultato, considerando che erano senz'alto questi i due lavori più maturi e interessanti tra le proposte di quest'anno.
Susy Suarez










giovedì 5 maggio 2016

THANKS FOR VASELINA - Regia Gabriele di Luca,Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi

Un forte odore di marijuana invade la platea. Un tavolo, un divano, una finestra e tre piccole “serre” casalinghe. Personaggi e colpi di scena si avvicendano tra le mura del salotto di casa di Fil (Gabriele Di Luca), trasformato in una specie di fabbrica di erba con la complicità dell'amico Charlie (Massimiliano Setti), il primo cinico, duro, aggressivo, il secondo tenero e idealista, poi Lucia, (Beatrice Schiros) una madre ludopatica dal burbero pragmatismo e dalla lingua tagliente, Wanda (Francesca Turrini) una ragazza ingenua e fragile alla ricerca di un po' di autostima e di affetto, Annalisa, (Alessandro Tedeschi) il padre transessuale di Fil, fuggito anni prima in una comunità in Messico per ritrovare se stesso, abbandonando la famiglia e abbracciando la sua vera identità sessuale. Panorama non potrebbe essere più pittoresco e variopinto, ed è proprio questa girandola di bizzarrie e paradossi che concorre a esorcizzare nell'animo di chi guarda, i dolori e le sconfitte che sono in un modo o in un altro proprie di ciascuno di noi.
Questa storia è un continuo accavallarsi di cinismo, dolcezza e ridicolo. Surreale ma nello stesso tempo terribilmente lucida e verosimile nel dipingere le dinamiche dei rapporti umani e nel mostrarci i mondi interiori di personaggi, i quali possono apparire sopra le righe, estremi, ma le cui debolezze, le nevrosi, le paure, i disincanti, rispecchiano perfettamente ciò che alberga nell'animo di ciascuno di noi.
Ecco che subito tutto diventa credibile nella sua incredibilità, e finiremo con l'empatizzare con tutti e con nessuno durante il frenetico dipanarsi della storia, dal ritmo serratissimo e dialoghi sferzanti.
La regia calibra perfettamente parola e azione, facendo sì che anche grazie alla inconfutabile bravura degli interpreti, ogni parola e silenzio arrivi allo spettatore con la forza della verità, nonostante la storia assuma pieghe paradossali e folli che non potranno trattenere lo spettatore dal ridere di gusto, per poi frenarsi di fronte alla crudezza di affermazioni lapidarie e decisioni inattese.
La regia ha una cifra musicale e coreografica assolutamente ben congegnata, dai cambi di luce, alle pause, alle entrate e le uscite. Dinamiche e scelte estetiche sicuramente appropriate alla drammaturgia, la quale non sembra avere falle e ricorda molto un certo tipo di drammaturgia contemporanea anglosassone.
La scorrettezza e l'allegro sarcasmo con le quali si affrontano tematiche come l'omosessualità, la dipendenza, l'obesità, il ritardo mentale, la confusione ideologica, i fanatismi, ha un che di catartico, e non sarà difficile cogliere l'amara metafora nascosta dietro il titolo stesso di questa brillante pièce.
Susy Suarez



THANKS FOR VASELINA
drammaturgia Gabriele Di Lucaregia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschiinterpreti Gabriele Di Luca (Fil), Massimiliano Setti (Charlie), Beatrice Schiros (Lucia), Alessandro Tedeschi (Annalisa), Francesca Turrini (Wanda)musiche originali Massimiliano Setti