lunedì 20 dicembre 2021

DIS-ORDER - Regia di Marcello Cotugno


“Disorder”
due atti unici di Neil LaBute in scena al Teatro Lo Spazio dal 16 al 19 dicembre per la regia di Marcello Cotugno, entrambi interpretati da Benedicta Boccoli e Claudio Botosso.  

Cotugno, grande estimatore dell'autore statunitense, negli anni ha diretto numerosi suoi testi teatrali, tanto da curarne persino un'antologia nel 2014 edita da Editoria & Spettacolo che racchiude alcuni dei suoi lavori più significativi. 

Labute è uno dei più discussi e controversi drammaturghi della sua generazione. Autore contemporaneo dal linguaggio moderno, le sue storie sono spesso incentrate sui legami emotivi, il rapporto tra i sessi, mettendo in scena personaggi al servizio di temi attuali, le cui vicende finiscono quasi sempre con l'avere un risvolto spiazzante e paradossale, talvolta molto crudo.   

Labute affresca personaggi coi quali è facile l’identificazione, perlopiù appartenenti a una middle class abbastanza tipica delle società urbana del mondo occidentale. Il suo teatro si avvale di un linguaggio quotidiano, spesso brutale e pungente, e il ritmo dei dialoghi è cruciale. Proprio per questo motivo non è per niente facile riuscire a metterli in scena restituendo quella verità che necessitano per ingaggiare lo spettatore in un processo di reale identificazione. 

Il suo linguaggio, dal taglio cinematografico, non può indulgere in cliché o  inciampi manieristici dei suoi interpreti. 

Questo è il caso di “Disorder”. In entrambi gli atti unici si può godere di una intensa Benedicta Boccoli che mette sé stessa  al servizio del testo e del personaggio riuscendo ad essere credibile e convincente. L'interpretazione di Claudio Bosso, più asciutta e interiore, lascia supporre una scelta di direzione attoriale atta a creare la giusta contrapposizione tra la figura femminile e quella maschile che nelle opere di Labute appare spesso la più odiosa, cinica e insensibile. 

La struttura del Teatro Lo Spazio è estremamente duttile, e permette di poter utilizzare molteplici aree performative. Nel caso del primo atto “Land of the Dead”, l'azione si svolge interamente su uno dei due palchi, e vede i due protagonisti affiancati ma distanti. Ciascuno solo nella sua bolla senza mai rapporto né fisico né visivo. Solo un cellulare si rivelerà il loro ultimo strumento di contatto.  

Nel secondo atto “Helter Skelter”, invece, Cotugno utilizza come elemento scenografico la zona bar del teatro dando vita ad un'azione estremamente verosimile che trasmette agli spettatori la sensazione di essere davvero in un locale ad osservare, come spesso può accadere, la conversazione di una coppia al termine di un' allegra giornata di shopping. Conversazione che via via degenererà in un diverbio dalle tinte squallide e sinistre. 

I due atti sono accomunati dalla tematica della maternità e della paternità proposta da due prospettive differenti: nel primo la gravidanza e la sua accettazione, nel secondo, tutto ruota intorno alla menzogna e al tradimento che trasforma la donna gravida in una moderna Medea. 

Alla fine entrambi si ritroveranno ad essere vittime e carnefici al tempo stesso. 

In questo spettacolo ci viene offerta una riflessione sulla liquidità delle esistenze e dei legami, stimolando una condivisione profonda delle emozioni.

Susy Suarez 


Disorder 

due atti unici di Neil LaBute 

traduzione di Marcello Cotugno e Gianluca Ficca 

con Benedicta Boccoli Claudio Botosso 

regia di Marcello Cotugno aiuto regia Arianna Cremona