lunedì 15 aprile 2019

OVVI DESTINI - Regia di Filippo Gili


In scena al Teatro Brancaccino dall'11 al 21 aprile, “Ovvi destini” la nuova opera drammaturgica firmata da Filippo Gili che ancora una volta, fedele alla sua cifra stilistica, ci introduce a un'intimità familiare su cui pesa qualcosa di profondamente tragico e amaramente ancestrale. Chiamare quelle di Gili semplicemente “tragedie familiari” sarebbe superficiale e riduttivo. I suoi lavori aprono uno squarcio sull'incoerenza e la feroce ironia della condizione umana, sulla parte oscura che alberga in ognuno di noi e che può venir fuori anche e soprattutto quando vengono chiamati in causa legami carnali come quelli familiari. Nel caso di “Ovvi Destini” le protagoniste sono tre sorelle. La minore (Daniela Marra) paraplegica è costretta su una sedia a rotelle, un'altra appare più consapevole e protettiva (Anna Ferzetti), e la terza (Vanessa Scalera)affetta dalla malattia del gioco d'azzardo è, tragedia nella tragedia, erosa da un senso di colpa, un segreto nascosto che la comparsa di un uomo misterioso (Pier Giorgio Bellocchio) riporterà alla luce. Chi è realmente costui che si palesa come un sinistro “genio della lampada”? Una creatura del male, un untuoso ricattatore come può apparire all'inizio, o in fin dei conti una voce della coscienza giunta ad offrire un'irripetibile possibilità di redenzione? Molteplici le interpretazioni per questa pièce che gioca su diversi livelli psicologici e metaforici. L'allestimento è semplice e funzionale: una libreria, un divano e altri pochi elementi scenici. L'azione si svolge tutta in un unico interno al centro del quale, elemento ricorrente nelle opere di Gili, la tavola da pranzo simbolo dell'intimità domestica intorno cui ci si incontra e scontra senza esclusione di colpi. Sia nella scrittura che nel registro interpretativo è tutto misurato in modo che anche i fattori più inverosimili riescono a non apparirci poi così tali. Due sorelle chiamate dalla disperazione a credere nell'incredibile, avvinte così nel gioco sadico di scelte impossibili. Ancora una volta Gili gioca a rimestare là dove pochi osano, nel fascino sinistro del senso del tragico portato al suo parossismo. La morte, la sofferenza, gli istinti primordiali e quell'ego che, travalicando la nostra coscienza, ci porta a compiere scelte apparentemente atroci al cospetto della ragione e del cuore.
E' soprattutto grazie all'interpretazione asciutta e di ottimo livello di tutti e quattro gli interpreti che lo spettatore assimila e rivive con le protagoniste quel travaglio di scelte difficili anche solo da concepire, e a ragionare su quelli che sono i propri impulsi, i propri lati oscuri, le proprie torbidezze e piccoli grandi egoismi. Un'intensa prova teatrale che ci racconta come l'inconscio può rivelarsi un feroce dittatore e che il destino, in fondo, non è sempre poi così ovvio.
Susy Suarez 


OVVI DESTINI

con
Pier Giorgio Bellocchio, Anna Ferzetti, Daniela Marra, Vanessa Scalera

FOTO Luana Belli GRAFICA Elena Ciciani
VIDEO David Melani
UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia
DISTRIBUZIONE Stefano Pironti
ORGANIZZAZIONE Giancarlo Nicoletti - Cinzia Storari
SCENE E COSTUMI Alessandra De Angelis – Giulio Villaggio
DISEGNO LUCI Giuseppe Filipponio
MUSICHE Paolo Vivaldi
AIUTO REGIA Flavia Rossi

con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regia di Filippo Gili
Produzione di Altra Scena & Argot Produzioni