domenica 11 luglio 2021

L'ANALCOLICO BIONDO NON SOCIALMENTE ACCETTABILE


Vi racconto la storia di una ragazza bionda che nella sua vita non ha mai lesinato, sopratutto da pischella, il consumo di alcool e superalcolici, per fortuna senza mai esagerare, ma come da manuale, la sudditanza alla pressione della vita aggregativa di adolescente, la portava a seguire determinate norme di comportamento, tra cui appunto, bere, bere, bere.
Col tempo, crescendo, perde interesse e piacere nel consumo reiterato di bevande alcoliche, tanto che dopo un po' di anni di completa astensione, si ritrova a diventare quasi del tutto astemia, cosa che scopre essere ai giorni nostri un grosso drammatico problema.
Se fai una vita raccolta e ritirata te la scampi, ma se poco poco conduci una vita sociale che comporta uscire con amici e frequentare locali, concerti, cene e apericene, dovrai rassegnarti a incassare i migliori sguardi di sconcerto e disapprovazione al momento in cui, ordinando da bere, tutti invocheranno i loro cockteils preferiti, le loro birre, gli shottini, i prosecchini, gli spriz!
E tu: “Per me un succo di frutta”....Il silenzio calerà sulla tavolata. Sulle prime, sguardi di preoccupazione: “Cos'hai? Stai male?”
“No, non mi va di bere alcool”
Seguiranno sguardi interdetti, occhi al cielo, sorrisetti di sberleffo. In una tavolata così alcolicamente cool, così trendy, così à la page, quel succo di frutta è così poco....socialmente accettabile! E poi come brindiamo adesso? Con i cockteils e il succo di frutta? Non è ridicolo?
E ancora sguardi vagamente irrisori che si comunicano tra loro “Mamma che noia questa”.
La ragazza di questa storia non smetterà mai di preferire il succo di frutta allo spritz perché da tempo prova, nonostante tutte le difficoltà e per quanto possibile, ad avviare dentro di sé processi di decondizionamento sociale e di concreta esperienza di libertà individuale.
Per il resto regà, ve ne potete pure annà a fan....