venerdì 9 maggio 2014

QUESTO NON E'UN PAESE - Regia Massimiliano Caprara e Francesco Apolloni








Questo non è un paese”, un testo di Francesco Apolloni, attore, regista e ottimo autore di pièce di successo, per la prima volta in scena al teatro Spazio Uno dall'8 al 18 maggio.
Il titolo si riferisce alla condizione di menzogna e asservimento che il popolo italiano vive sotto il controllo della classe dirigente, una casta che tra politica e istituzioni religiose, tramite un complesso sistema organizzativo di stampo massonico, controlla realmente le nostre sorti e quelle del nostro paese, rendendolo un “non paese”, un impotente prodotto del loro potere.
Almeno questo è ciò di cui è profondamente convinto un giovane scrittore e giornalista coraggioso, (Daniel Bondì) il cui primo romanzo-inchiesta tenta proprio di divulgare tale verità e smascherarne gli implicati. Egli è un giovane di belle speranze che con la propria altrettanto giovane e bella fidanzata (Catrinel Marlon), raggiunge la solitaria villa del famoso scrittore di cui è estimatore (Massimiliano Caprara), per un intervista. Lo scrittore vive solo, paralizzato su una sedia a rotelle, e nella sua fama prova la frustrazione della consapevolezza di non essere mai riuscito a scrivere il capolavoro della vita. Il giovane non sa, che recandosi nella sua isolata e opulenta dimora, sta per fare la fine del topo che si infila nella gabbai del gatto.
Una pièce in cui la tensione sale con equilibrio fino a raggiungere le tinte fosche del noir, tra immoralità, seduzione e morte, bugie e ambiguità, non si può che restare avvinti sino alla fine dal torbido intrigo che si consuma sul palcoscenico. Gli interpreti adottano una recitazione asciutta, dal taglio cinematografico, che esprime con incisività la determinata ingenuità del giovane giornalista, l'enigmatica sensualità della sua ragazza, il sarcastico cinismo e il sottile sadismo del ricco e famoso scrittore, tutto dosato con misura, mentre lo schermo sullo sfondo evoca immagini di ricordi, sensazioni, fantasie.
Lo spettacolo è un richiamo alla realtà di un sistema corrotto in cui l'egoismo impera sulla ragione, al di là se si sia vicini o no alle varie teorie cospirazionistiche.
L'ennesima piccola perla di un autore che ha sempre tanto da dire ed emozioni da trasmettere.
Susy Suarez 

QUESTO NON E'UN PAESE

Con
DANIEL BONDÌ
MASSIMILIANO CAPRARA
CATRINEL MARLON

Regia di
MASSIMILIANO CAPRARA E FRANCESCO APOLLONI

giovedì 8 maggio 2014

LOVE - L'amore ai tempi della ragione permanente - Regia Leonardo Ferrari Carissimi

Tutto avviene il tempo di una cena, la sua preparazione, l'ingresso dei due commensali, un uomo ( Marco Cocci) ed una donna (Anna Favella) che boccheggiano in un matrimonio naufragato nell'indolenza di una vita opulenta e senza più slanci emotivi, ma solo ragione, doveri sociali, pallidi rituali quotidiani di cui è officiante la fedele servitù : Fortunato, il cuoco (Gabriele Paolocà) ed Angela, la cameriera (Chiara Mancuso), i quali dopo essere stati al servizio dei due padroni sin da giovane età, sono finiti con l'avere una relazione. Angela aspetta un bambino da Fortunato, e forse è proprio questa la scintilla che ha smosso in lei la suprema coscienza, il disgusto per la loro condizione di sottomessi a due esseri che rappresentano tutto ciò che è la negazione della sacralità dell'esistenza, col loro meschino scialbore .
Angela non può più sopportarlo, vuole spezzare le catene, affinché non debba toccare anche suo figlio, affinché possa stare lontano da un'esistenza così asservita e dallo squallore dorato che la circonda.
Durante la cena, i due coniugi si vomitano addosso tutto il loro livore come se inconsciamente fossero a conoscenza dell'epilogo che li attende.
Pause dense, naturali, che pesano di acredine ed amarezza, ma al naturalismo dei tempi scenici, si contrappone la ricerca di una freddezza estrema, artefatta, nelle atmosfere, nella gestualità, nelle pose, ed in molte battute che i due commensali si lanciano da un capo all'altro del tavolo come palle di neve. Gli interpreti però, riescono a risultare tutti credibili nella loro austerità, che forse sarebbe potuta essere meno calcata soprattutto nel personaggio di Angela, la cui implacabile determinazione, viene eccessivamente sottolineata con l'immobilità degli sguardi, la rigidità del volto e dei movimenti, che in alcuni momenti risulta troppo stucchevole ed artificiosa e sminuisce la forza del personaggio, che infine e il più lucido di tutti nella sua follia.
Il testo è elegante ed arguto e le musiche di The Niro avvolgono tutto con equilibrio ed intensità. La pièce è un dichiarato tributo ad Ingmar Bergman ed al suo “Scene da un matrimonio” del quale riecheggia l'occhio disincantato e pessimistico con il quale è dipinta l'istituzione matrimoniale.
Un' “ultima cena” in cui assistiamo alla ferocia della ragione imperante, che nulla a che fare con i moti del cuore.
Parafrasando Pascal: “ Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”
Susy Suarez 


LOVE 
L' amore ai tempi della ragione permanente - Omaggio a Ingmar Bergman
Teatro dell'Orologio
Sala Orfeo

DAL:07-05-2014 - AL:15-05-2014

DI:Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan
REGIA:Leonardo Ferrari Carissimi
con Marco Cocci e Anna Favella
Gabriele Paolocà e Chiara Mancuso  


Dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 17.30