SDC è il nome della
potente compagnia telefonica che ha acquistato l'ufficio vendite per
cui lavorano i personaggi di questa pièce, schiavi di una logica
del lavoro che svilisce le proprie capacità, uccide le passioni, in
cui non esiste umanità ed intrappola in un meccanismo in cui l'unico
imperativo è quello di fare Soldi Denaro Contanti. Una penosa gara
all'ultimo contratto in cui tutto è lecito, l'arte della menzogna è
il pane quotidiano ed in cui man mano si perdono di vista valori e
dignità.
Anche il più alto in
grado, non è meno vittima di questo meccanismo perverso. In lui la
frustrazione si trasforma in crudeltà che trova sfogo nel
tiranneggiare l'anello più debole.
Una metafora dello stato
in cui versa l'odierno mondo del lavoro, precario, privato di regole
e diritti, in cui non vince il più competente, ma colui che con meno
scrupoli e più freddezza eccelle nell'arte del raggiro.
Un testo originale che
con efficacia mette di fronte all'assurdità ed alla crudeltà
dell'ingranaggio che muove la logica del profitto, ed il tentativo
degli schiavi più coraggiosi di spezzare le catene, che non mancherà
di colpi di scena.
Lo spettacolo trasuda
tutta la passione dei giovani artisti in scena, urla, piange, ride e
ribolle, ed in particolare Maurizio Tesei (di cui avevo già
riconosciuto il talento nel film Et In Terra Pax e che come
immaginavo non delude anche sulle tavole del palcoscenico), in un
personaggio che strappa molti sorrisi con l'amara ironia dei virtuosi
trucchi dialettici che utilizza con i clienti, e che nonostante
ostenti calcolo e cinismo, riuscirà a rendersi protagonista di un
ultimo gesto di solidarietà.
Susy Suarez
SDC Soldi Denaro Contanti
dal 5 al 17 febbraio al
teatro Agorà di Roma
Regia
Tommaso Agnese
con:
Alessandro
Bassetti
Stefano
Flamia
Alessandro
Gesualdi
Nicolas
Paccaloni
Irene
Splendorini
Maurizio
Tesei
Erik
Tonelli
Valentina
Traini
Assistente
alla regia: Mara Veneziano
Disegno
Luci: Davide Manca
Scenografie:
Davide Nataletti Simona Giacci
Costumi:
Silvana Turchi Giuseppe Cucinotta
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