Giovanna
Dark in scena al teatro Stanze Segrete dal 10 ottobre al 3
novembre per la regia di Matteo Fasanella, riprende fedelmente
la storia mista a leggenda di Giovanna D'Arco, la “pulzella
d'Orleans”, giovanissima
contadina che si presentò alla corte del futuro Carlo
VII di Francia,
chiedendogli di mettersi a capo dell’esercito francese per cacciare
definitivamente gli Inglesi.
Le
vicissitudini della santa sono ormai note a tutti grazie soprattutto
alle numerose trasposizioni cinematografiche (tra le più celebri
quella del '48 diretta da Victor Fleming con Ingrid Bergman
e la più recente del '99 diretta da Luc Besson interpretata
da Milla Jovovich).
Nonostante
la storia di Giovanna (che decenni dopo la morte è stata liberata
dell’infamante accusa di eresia) abbia ispirato e ispiri anche
numerose
riletture in chiave moderna, Fasanella resta fedele all'impianto
originale offrendoci un adattamento in costume classico e pulito,
dedicandosi anche
a una ricostruzione
storica e politica per contestualizzare il personaggio nella sua
epoca,
permettendo così
allo spettatore di comprendere come sia stata possibile l’ascesa di
una ragazza del popolo ai più alti ranghi dell’esercito. Il
29
Aprile 1429,
Giovanna d’Arco al comando di circa quattromila uomini arrivò nei
pressi di Orléans
tentando di scacciare gli inglesi che avevano intrapreso l’assedio
della città. Il 9 maggio i francesi potevano esultare per la
vittoria conseguita grazie ad una ragazzina di diciassette anni.
Non
si tratta di una semplice lezione morale. Giovanna è anzitutto il
segno di come l'impossibile possa farsi possibile.
Efficace
la riduzione che vede fondersi elementi della sceneggiatura
Birkin/Besson
del
film del '99 all'opera teatrale di George
Bernard Shaw
datata 1923.
La
cura dei costumi, delle musiche e degli effetti sonori, riesce a
ricreare, in uno spazio scenico inusuale ed esiguo come quello del
Teatro
Stanze Segrete,
atmosfere a tratti esoteriche che accompagnano lo spettatore indietro
nei secoli, a dimostrazione che anche uno spazio limitato possa non
esser limitante quando si hanno delle buone intuizioni registiche.
La
Giovanna D'Arco di Virna
Zorzan
è una ragazzina all'apparenza fragile dallo sguardo ora vacuo ed
estatico, ora risoluto e selvaggio. Come
indemoniata nella sua fervida passione, nel suo sentirsi messaggera
di Dio, ci presenta un personaggio che non è un uomo, né ancora una
donna.
Impeccabile
Giuseppe
Renzo
che propone con talento e mestiere un delfino di Francia elegante;
ora mite e bonario, ora ebbro di un potere e una vanità senza
scrupoli. Perfettamente calibrata al suo fianco Maurizia
Grossi
nei panni della fida sorella, la quale nasconde dietro melliflui
sorrisi calcolo e cinismo.
Interessante
la presenza scenica dei due attori più giovani, i quali interpretano
i due personaggi più coerenti e fedeli a loro stessi nell'arco della
narrazione: il
capitano
Gilles de Rais (Alessandro
Onorati)
sempre diffidente e aggressivo nei confronti di Giovanna, e Jean
d'Aulon (Valerio
Rosati)
leale fino alla devozione.
Alla
fine, quando Giovanna sarà messa sotto processo, persino la fede
vacillerà in un "dibattito" con la sua coscienza (Matteo
Fasanella)
nella ripresa di una delle scene più celebri ed emotive del film di
Besson. Ecco che qui la parte più “dark” della pulzella emerge,
la inquisisce e la tormenta all'interno della sua cella. Essa è
quell'ego corrotto e oscuro che può portarci a dubitare persino di
noi stessi e della natura delle nostre decisioni all'apparenza più
nobili.
Così
la Pulzella d'Orléans rivive nella nostra epoca, emblema di tutti
gli uomini e le donne che ascoltano la propria voce e non hanno
paura.
SUSY
SUAREZ
GIOVANNA
DARK
Da
Andrew Birkin – Luc Besson – G.B. Shaw
Con
Virna Zorzan, Giuseppe Renzo, Maurizia Grossi, Alessandro Onorati,
Valerio Rosati, Matteo Fasanella
e
con Edoardo Sala
Regia
Matteo Fasanella
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