sabato 16 febbraio 2019

WINSTON VS CHURCHILL - Regia di Paola Rota



Winston vs Churchill in scena al teatro Ambra Jovinelli dal 13 al 25 febbraio apre uno spiraglio dal quale sbirciare il grande statista nel privato della solitudine domestica. Nato da una famiglia dell’aristocrazia inglese fu soldato, giornalista, scrittore, parlamentare e leader di partito. Icona del suo tempo, appare come un gigante che regge il peso di chi ha fatto la storia e dell'eredità di scelte che hanno cambiato vite, ma al contempo, anche semplicemente un uomo con i suoi rimpianti, capricci e orgogli. Il Churchill di Battiston è un Churchill un po' sgangherato e mal ridotto: impreca, sbraita, ruggisce e si dimena sulla scena come un leone in gabbia, a tratti malinconico e rassegnato, amaramente ironico, sferzante e sarcastico.
Proverbiale era il suo amore per i sigari, per il whisky e il gioco d'azzardo, passioni sulle quali si divertiva a fare apertamente ironia. Restano indimenticabili molti dei suoi taglienti motti di spirito, tra i quali: «Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre».
Giuseppe Battiston con la sua presenza scenica e potenza attoriale, riporta in vita un uomo anziano ma ancora tenace, irruento e sanguigno, che nonostante sia ormai sul viale del tramonto si mostra ancora come un vulcano di vita, desideri e rimpianti.
Solo e ammalato, l'unica compagnia è quella della giovane infermiera (Maria Roveran) che lo accudisce, la quale, nonostante all'apparenza timida e computa, saprà tenergli testa. L'umanità del politico affiorerà sempre di più grazie anche al confronto con questa donna, che con polso e decisone smuoverà le tempestose acque della sua coscienza scalfendone la corazza.
Ormai l'unica preoccupazione è andarsene con stile. L'uomo esorcizza lo spauracchio della morte giocando a ricordare le citazioni sulle ultime frasi famose pronunciate dai grandi della storia prima di morire.
Pochi e funzionali elementi scenici che rievocano l'arredo di una elegante casa anni '50: una poltrona di pelle racchiusa in un cerchio di luci, come a delimitare il campo di battaglia, un ring entro il quale Winston si raffronta e scontra con Churchill. A terra una radio dalla quale riecheggiano stralci dei suoi discorsi politici, molti dei quali passati alla storia, e un mappamondo che al suo interno nasconde bottiglie del suo vizio più amato. Le musiche degli Iron Maden irrompono metalliche evocando il fragore del campo di battaglia.
Winston vs Churchill è un atto unico che solleva riflessioni sul senso della politica e sulle responsabilità di uomo politico verso il popolo, una retrospettiva della figura pubblica forse più controversa del ‘900 ad opera di Carlo Gabardini, autore teatrale, conduttore radiofonico e attore comico il quale ha scritto pensando proprio a Battiston come all’interprete ideale in grado di restituirci la figura complessa, contraddittoria e imprevedibile del primo ministro inglese. Diretto da Paola Rota con l'apporto dell'ottimo disegno luci di Andrea Violato, Battiston ci regala una grande prova attoriale e si dimostra sempre convincente al teatro come al cinema.
Churchill contro se stesso, leggero e intenso, malinconico e orgoglioso. Gabardini con questo testo prova a dare di Churchill un ritratto privato inconsueto e a renderlo una figura romantica, in perenne conflitto con il proprio ruolo e con il concetto di potere. Il testo indaga il suo carattere spigoloso, l’amorevole rapporto con la moglie Clementine, la singolare passione per i gatti, ed è ricco di aneddoti che ricordano anche i dolori familiari di cui è stata costellata la sua esistenza indugiando anche sugli incubi che tornano a tormentare l’uomo responsabile della morte di centoquarantatremila uomini nella campagna di Gallipoli. Battiston affabula la platea per più di un' ora e ci dona un Churchill con un’ombra di inquietudine e una vena di incertezza quasi inedite, come a voler aggiungere qualcosa di nuovo all’immagine dell’uomo scorbutico ma bonario e del politico risoluto e testardo che tutti abbiamo in mente quando pensiamo al Primo ministro inglese.
Un Churchill così non l’avevamo mai visto né immaginato.
Susy Suarez 


Winston vs Churchill 

di Carlo G. Gabardini
con Giuseppe Battiston
e con Maria Roveran
regia di Paola Rota
lucia Andrea Violato
scene Nicolas Bovey
costumi Ursula Patzak
suono e musica Angelo Longo
una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo


Nessun commento:

Posta un commento