In un futuro indefinito,
forse lontano, forse molto prossimo, due uomini attendono la suprema
catastrofe, la distruzione della Terra. All'interno di una specie di
navicella, aspettano il “segnale” dopo il quale, spingendo
contemporaneamente i due bottoni di un misterioso congegno,
riusciranno a salvarsi e non solo, otterranno la vita eterna
divenendo il seme di una nuova civiltà. Ma perché proprio loro due
si trovano lì, a essere i prescelti?
Insomma, l'asseto è
quello di una storia fantascientifica e surreale, come surreale è il
dialogo ininterrotto che intercorre tra i due amici, presi tra il
nervosismo, l'eccitazione, la paura e l'attesa dell'ignoto. La
scenografia è semplice e utilizzata in maniera acuta. All'inizio
della pièce sono solo le gambe dei due protagonisti ad essere viste
muoversi nervosamente nei confini di una piattaforma quadrata e
lucida delimitata da led luminosi, poiché il resto del corpo è
nascosto da una struttura semicubica che si intuirà pian piano
essere parte della navicella. Un escamotage interessante che stimola
fortemente la curiosità sin dall'inizio. La loro concitazione ruota
intorno ad un aggeggio cubico con un grosso pulsante rosso sulla
sommità, aggeggio che dovranno aprire solo all'arrivo del “segnale”.
Ma quale sarà questo fantomatico segnale?
I due
interpreti,(Arcangelo Iannace e Pier Giorgio Bellocchio)
non nuovi ad essere partner di scena, conoscono i rispettivi tempi,
hanno sicuramente un' ottima intesa, energia e talento da vendere, e
trascinano l'attenzione del pubblico lungo il caotico divagare dei
loro pensieri. Saltano di palo in frasca confessandosi aneddoti di
vita, meditando sull'amore, il tradimento, la morte, i rimpianti, si
azzuffano e si riappacificano, ma è l'attesa sopra di tutto la vera
protagonista, ricordando qualcosa tra un futuristico Aspettando Godot
e un Armageddon kafkiano, che si regge alla fin fine unicamente
sull'indubbia forte personalità e presenza scenica dei due
interpreti, piuttosto che sul testo, in sé debole, privo di efficaci
spunti di riflessione o momenti di forte impatto emotivo.
Susy Suarez
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