venerdì 13 gennaio 2017

E'UN PROCESSO IRREVERSIBILE - Regia Francesco Zecca

In un futuro indefinito, forse lontano, forse molto prossimo, due uomini attendono la suprema catastrofe, la distruzione della Terra. All'interno di una specie di navicella, aspettano il “segnale” dopo il quale, spingendo contemporaneamente i due bottoni di un misterioso congegno, riusciranno a salvarsi e non solo, otterranno la vita eterna divenendo il seme di una nuova civiltà. Ma perché proprio loro due si trovano lì, a essere i prescelti?
Insomma, l'asseto è quello di una storia fantascientifica e surreale, come surreale è il dialogo ininterrotto che intercorre tra i due amici, presi tra il nervosismo, l'eccitazione, la paura e l'attesa dell'ignoto. La scenografia è semplice e utilizzata in maniera acuta. All'inizio della pièce sono solo le gambe dei due protagonisti ad essere viste muoversi nervosamente nei confini di una piattaforma quadrata e lucida delimitata da led luminosi, poiché il resto del corpo è nascosto da una struttura semicubica che si intuirà pian piano essere parte della navicella. Un escamotage interessante che stimola fortemente la curiosità sin dall'inizio. La loro concitazione ruota intorno ad un aggeggio cubico con un grosso pulsante rosso sulla sommità, aggeggio che dovranno aprire solo all'arrivo del “segnale”. Ma quale sarà questo fantomatico segnale?
I due interpreti,(Arcangelo Iannace e Pier Giorgio Bellocchio) non nuovi ad essere partner di scena, conoscono i rispettivi tempi, hanno sicuramente un' ottima intesa, energia e talento da vendere, e trascinano l'attenzione del pubblico lungo il caotico divagare dei loro pensieri. Saltano di palo in frasca confessandosi aneddoti di vita, meditando sull'amore, il tradimento, la morte, i rimpianti, si azzuffano e si riappacificano, ma è l'attesa sopra di tutto la vera protagonista, ricordando qualcosa tra un futuristico Aspettando Godot e un Armageddon kafkiano, che si regge alla fin fine unicamente sull'indubbia forte personalità e presenza scenica dei due interpreti, piuttosto che sul testo, in sé debole, privo di efficaci spunti di riflessione o momenti di forte impatto emotivo.
Susy Suarez

È UN PROCESSO IRREVERSIBILE
di Arcangelo Iannace

con
Arcangelo Iannace e Pier Giorgio Bellocchio
scena
Roberto Rabaglino
costumi
Maria Grazia Materia
regista assistente
Francesco Spaziani
regia
Francesco Zecca


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