Avete
mai pensato di potervi svegliare un giorno nel vostro letto e
trovarvi al fianco invece che la vostra compagna o compagno, un
perfetto sconosciuto? E se vi ritrovaste intrappolati nella vostra
camera da letto con questa persona senza alcuna possibilità di
uscirne? Sarebbe una situazione assurda e surreale, ed è ciò che
avviene appunto nell'originale commedia “La vita dopo” scritta e
diretta dal regista Igor Maltagliati. Un uomo all'apparenza mite e
imbranato, il quale svolge un lavoro poco gratificante, una donna
tutta pepe che aspira a una carriera attoriale ma che è finita a
dover sbarcare il lunario in un negozio di cosmetici e che maschera
le sue insicurezze dietro una sensuale aggressività. Tra dialoghi
serrati e acuta comicità alla Woody Allen, i due protagonisti
saltano di palo in frasca e finiscono per rivelarsi l'un l'altro con
totale sincerità, aprendo il proprio cuore come nemmeno ai
rispettivi compagni hanno mai fatto. Rispettivi compagni (Carlotta
Maria Rondana e Luca Setaccioli) che tra l'altro, da lungo tempo
intrattengono una tresca a loro insaputa. Maltagliati con
leggerezza e sagacia affronta principi legati alla psicoanalisi come
la catarsi del sogno, passando dal più complesso concetto della
fisica moderna di “multiverso” che è
l'ipotesi secondo la quale coesisterebbero universi paralleli fuori
dal nostro spazio-tempo. Scandaglia le umane e universali fragilità
di due esseri apparentemente molto diversi ma accomunati dalle
medesime frustrazioni, ipocrisie, debolezze, illusioni.
Punzecchiandosi senza sosta, tra lazzi, giochi infantili e
confessioni, si crea tra di loro un'intimità che capovolgerà tutti
gli equilibri delle rispettive vite. I colpi di scena non mancheranno
in questa commedia briosa, la cui trama si dipana a ritmo serrato
grazie anche alla forza dei due protagonisti. Emiliano Coltorti
perfetto nei tempi comici, caratterizza al meglio la tagliente ironia
e l'aplomb inglese del suo personaggio, pervaso da una tenera
amarezza. Marianna Adamo con la sua trascinate energia, bilancia gli
equilibri di un testo nel quale sono ben dosate leggerezza e
profondità di contenuti. “La vita dopo” è una storia in cui
tutto può accadere, la musica parte da non si sa dove grazie ad uno
schiocco di dita, o prodigiosi antichi cappelli inducono a dire la
verità, e questa atmosfera magica e onirica che pervade ogni cosa,
ce la si porta piacevolmente addosso, anche dopo i saluti finali.
Susy
Suarez
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