Quando
ho chiesto se valesse la pena vedere questo spettacolo, mi sono
sentita rispondere che è “necessario”. Adesso che l'ho visto non
posso che capire cosa mi volessero dire.
Elio
Crifò ha dalla sua tutta la forza di un intenso attore, capace di
sostenere questo piccolo grande “One Man Show” con un' energia
straordinaria. Porta in scena nient'altro che se stesso e la sua
tagliente e implacabile denuncia con ironia sottile e sagace. Senza
mezzi termini, svela, ricorda, approfondisce, ci ragguaglia sui
dettagli più paradossali e vergognosi dei casi politico-giudiziari
della storia recente del nostro paese.
Da
abile affabulatore, ci trascina in favole terribilmente reali, fatte
di corruzioni, collusioni, abusi, di un senso dello stato che in
Italia sembra non aver più senso.
Scritto
con la
perizia
e la consapevolezza
di
chi ha deciso di non navigare nel limbo della vaga indignazione, ma
di urlarla con violenza a chiunque desideri ascoltare. I temi che
visita sono quelli
spinosi
e amari dello
scandalo Costa
Concordia,
di calciopoli, le
stragi
di stato, la
mafia capitale, e
ci sarebbe
così tanta altra carne da mettere
al
fuoco
che lo spettacolo sarebbe potuto continuare all'infinito. Crifò inscena con la voce e il corpo, una coreografia ipnotica, la quale rivela un grande lavoro dietro ogni parola e ogni gesto.
“La
Classe Digerente” è uno spettacolo dettato da una necessità, ed è
necessario perché ci parla passando attraverso i filtri
dell'informazione e ci ricorda senza retorica che lo stato non è
un'entità astratta e metafisica, che ognuno di noi ha dei doveri e
delle responsabilità civili che farebbe bene a riconoscere se
vogliamo smettere di lasciarci “ingurgitare” dalla “Classe
Digerente”.
Susy
Suarez
Ancora
a Roma al Teatro Brancaccino:
lunedì 23 febbraio 2015 h.21.00;
lunedì 9 marzo 2015 h.21.00;
lunedì 23 marzo 2015 h.21.00;
giovedì 2 aprile 2015 h.21.00
lunedì 23 febbraio 2015 h.21.00;
lunedì 9 marzo 2015 h.21.00;
lunedì 23 marzo 2015 h.21.00;
giovedì 2 aprile 2015 h.21.00
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