Questo spettacolo è un omaggio e una riscoperta e restituisce la classe con cui Gaber e Luporini affrontavano i temi universali del disagio sociale e generazionale dell’uomo contemporaneo, da una parte pronto a difendere i propri ideali, dall’altra abbarbicato ad un atavico egoismo e a fatui bisogni materiali. Gli spettacoli di Gaber, attraverso un percorso narrativo di umorismo fulminante, sempre raffinato e leggero, riuscivano a muovere corde profonde con una semplice intuizione ribadendo principalmente il valore sacro della libertà, del coraggio delle proprie idee e della dignità dell’Io. Con “Far finta di essere sani” seppe trattare, sotto vari punti di vista, la crisi dell'individuo moderno che si trova a vivere in una società preda dello stress, dell'alienazione, dell'insoddisfazione perenne, sempre impegnato a trovare modi per nascondere a sé stesso e al prossimo il senso opprimente della propria incapacità di inserirsi pienamente nel ciclo della vita.
Fu un personaggio che restò sempre un outsider ripudiando il successo televisivo per reinventarsi e reinventare il teatro interpretando sé stesso in spettacoli ricchi di parole e brani musicali rimasti indelebili nella memoria. Molti di questi, tra i suoi più celebri, sono riproposti e reinterpretati attraverso la bravura di artisti come i “Musica da Ripostiglio” :Luca Pirozzi (voce, chitarra, banjo), Luca Giacomelli (chitarra), Raffaele Toninelli (contrabbasso), Emanuele Pellegrini (batteria e percussioni), un gruppo musicale pop-swing italiano formatosi a Grosseto nel 2009 che col tempo ha iniziato a collaborare con registi e attori del panorama italiano prestandosi sopratutto al teatro. I “Musica da Ripostiglio” si adoperano con genuinità a questa rielaborazione dell'opera di Gaber, grazie alla loro maestria musicale, l'affiatamento e il mood ironico che da sempre contraddistingue la loro produzione e le loro performance. I brani che ripropongono sono fra più celeberrimi, e i ritmi vanno dal pop, allo swing, al latino americano e al jazz. Alcuni di questi sono: Far finta di essere sani – Cerco un gesto, un gesto naturale – Lo shampo – L’impotenza – Dall’altra parte del cancello – La marcia dei colitici – L’idea – L’elastico – Il guarito – Un emozione – Chiedo scusa se parlo di Maria – Quello che perde i pezzi – La libertà. A cantare e interpretare i numerosi monologhi e sketch sono Enrico Ballardini e Andrea Mirò. Entrambi nelle vesti sia di attori che di musicisti, si destreggiano nell'uso di svariati strumenti musicali e tengono banco con un buon ritmo e il loro particolare carisma che rende lo spettacolo elegante e godibile. Gabrer fu il poeta della semplicità che seppe aprire strade nuove inventando uno stile assolutamente personale di ironia schizzata e surreale che risultava così accattivante ed esilarante anche perché confezionata su di sé, sulla sua fisicità, sulla sua vocalità, la sua mimica, la sua gestualità. Pertanto va riconosciuto il talento di Enrico Ballardini, attore e musicista, il quale non si lascia mai tentare dall'impulso dell'imitazione, trasferendo ai testi e alle canzoni una sua singolare verve. Andrea Mirò, cantautrice e compositrice polistrumentista, si alterna e duetta col suo compagno di scena in un gradevole equilibrio di cadenze, colori e melodie, in cui il ricordo di Gaber riverbera da lontano.
Susy Suarez
ANDREA MIRÒ | ENRICO BALLARDINI E MUSICA DA RIPOSTIGLIO
FAR FINTA DI ESSERE SANI
LUCA PIROZZI
LUCA GIACOMELLI
RAFFAELE TONINELLI
EMANUELE PELLEGRINI
costumi Pamela Aicardi | luci Andrea Violato
produzione Viola Produzioni e TieffeTeatro Milano
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
progetto sostenuto da NEXT – Laboratorio delle Idee
spettacolo vincitore del Premio Franco Enriquez 2022
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