venerdì 7 ottobre 2022

CASSANDRA RESURREXIT - Regia di Jan Fabre


In scena dal 4 al 9 ottobre al Teatro Vascello "Cassandra Resurrexit"  
spettacolo in cui la simbologia classica si fonde con il contemporaneo grazie alla visone dell’artista Jan Fabre che ne firma la regia. La drammaturgia di Ruggiero Cappuccio fa risorgere la forza simbolica di un personaggio mitologico che mai come in tempi di crisi e calamità imminenti sprigiona tutta la sua intensità. La sacerdotessa Cassandra (Sonia Bergamasco) appare sulla scena vestita di nero, rigida, cinta da un ampia gonna, il volto coperto da un velo. La scenografia è essenziale, quasi scarna se non fosse per statuette di legno a forma di serpenti di varie dimensioni posizionate tutt’intorno, forse a richiamare la leggenda che vede Cassandra insignita dei suoi poteri profetici dai serpenti sacri nel tempio di Apollo. Cassandra nella mitologia greca è la profetessa di sciagure a cui nessuno crede, condannata ad essere infelice e inascoltata. Alla vigilia della sciagura che la nostra epoca ci prospetta, il suo corpo smembrato si ricompone per tornare in vita, riemerge dalla terra ormai contaminata e offesa dall’azione dell’uomo e con la gola ancora strozzata dal fango, chiede di essere ascoltata. 
Fabre divide i tempi della narrazione in cinque capitoli scanditi dall’angosciante ticchettio di un orologio. Le luci e i colori mutano e Cassandra si cambia d’abito in scena facendoseli scivolare addosso uno dopo l’altro come la pelle di un serpente. Prima nero, poi rosso, poi verde, poi blu e infine bianco. Cinque colori, cinque elementi della terra vituperata in nome del progresso (i meravigliosi costumi sono di Nika Campisi). E’ questa la chiave di lettura dominante del testo, cupo e apocalittico, in cui la sacerdotessa, attraverso quella che risuona come una lunga litania, implacabile vaticina l’autodistruzione dell’umanità. L’impatto d’insieme è indubbiamente di grande suggestione. Jan Fabre è d’altronde un artista sempre teso ad oltrepassare le barriere espressive e riesce a catapultare il pubblico in una dimensione onirica e surreale in cui rende visibile la catastrofe ecologica attraverso la fusione di suoni e immagini (musiche di Stef Kamil Carlens e effetti sonori di Christian Monheim). Sul fondale la proiezione senza sosta di un video in cui si intravede Cassandra muoversi nella nebbia, che con un’ascia tra le mani, quasi come in una danza eterna, cerca di tagliare il fumo in una battaglia tragica ed inutile.  Più che una pièce quasi un’opera d’arte contemporanea nella quale però la forza del messaggio viene depotenziata da un’estetica indubbiamente intensa ed elegante ma che in questo caso risulta ostica e sabotante. Anche le indiscutibili potenzialità interpretative ed espressive di Sonia Bergamasco restano ingabbiate in uno schema stilistico che la vede adoperarsi in una lunga litania senza un coerente cambio o crescendo di tensione. Il lungimirante e intenso testo di Cappuccio, di per sé intriso di un organico aulicismo classico, tra prosa e lirica, finisce nelle maglie di una sofisticata prosopopea radical chic, e nel suo valore estetico l’emozione si smarrisce, e Cassandra rischia di rimanere inascoltata, anche questa volta. 

Susy Suarez


RESURREXIT CASSANDRA – TEATRO VASCELLO: INFO ORARI E COSTI

Dal 4 al 9 ottobre
da martedì a venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17
Resurrexit Cassandra
Ideazione, regia, scenografia, video Jan Fabre
Testo Ruggero Cappuccio
Con Sonia Bergamasco
Ruggero Cappuccio dà voce al prologo
Musiche originali Stef Kamil Carlens
Effetti sonori Christian Monheim
Disegno luci Jan Fabre
Costumi Nika Campisi
Assistente alla regia e drammaturgia Miet Martens
Direzione tecnica Marciano Rizzo
Fonico Marcello Abucci
Direzione di produzione Gaia Silvestrini
sarto durante le prove a Troubleyn/ Jan Fabre, Anversa Mario Leko
Costumi realizzati da Officina Farani
Foto Hanna Auer, Marco Ghidelli
Film
direttore della fotografia Rutger- Jan Cleiren
cameraman Kasper Mols, Charles Pacqué
aiuto regista Alma Auer
tecnico luci Duncan Kuijpers
assistente di produzione Annemiek Totté
Produzione
Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Campania dei Festival –
Campania Teatro Festival, Troubleyn/ Jan Fabre,
Carnezzeria srls, TPE Fondazione Teatro Piemonte Europa
Durata: 70 minuti


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