Un
forte odore
di marijuana
invade
la platea. Un tavolo, un divano, una finestra e tre piccole “serre”
casalinghe.
Personaggi e colpi di scena si avvicendano tra le mura del salotto di
casa di Fil (Gabriele
Di Luca),
trasformato in una specie di fabbrica di erba
con la complicità dell'amico Charlie (Massimiliano
Setti),
il primo cinico, duro, aggressivo, il secondo tenero e idealista, poi
Lucia, (Beatrice
Schiros)
una madre ludopatica dal burbero pragmatismo e dalla lingua
tagliente, Wanda (Francesca
Turrini) una
ragazza ingenua e fragile alla ricerca di un po' di autostima e di
affetto, Annalisa, (Alessandro
Tedeschi) il padre transessuale di
Fil, fuggito anni prima in una comunità in Messico per ritrovare se
stesso, abbandonando la famiglia e abbracciando la sua vera identità
sessuale. Panorama non potrebbe essere più pittoresco e variopinto,
ed è proprio questa girandola di bizzarrie e paradossi che concorre
a esorcizzare nell'animo di chi guarda, i dolori e le sconfitte che
sono in un modo o in un altro proprie di ciascuno di noi.
Questa
storia è un continuo accavallarsi di cinismo, dolcezza e ridicolo.
Surreale ma nello stesso tempo terribilmente lucida e verosimile nel
dipingere le dinamiche dei rapporti umani e nel mostrarci i mondi
interiori di personaggi, i quali possono apparire sopra le righe,
estremi, ma le cui debolezze, le nevrosi, le paure, i disincanti,
rispecchiano perfettamente ciò che alberga nell'animo di ciascuno di
noi.
Ecco
che subito tutto diventa credibile nella sua incredibilità, e
finiremo con l'empatizzare con tutti e con nessuno durante il
frenetico dipanarsi della storia, dal ritmo serratissimo e dialoghi
sferzanti.
La
regia calibra perfettamente parola e azione, facendo sì che anche
grazie alla inconfutabile bravura degli interpreti, ogni parola e
silenzio arrivi allo spettatore con la forza della verità,
nonostante la storia assuma pieghe paradossali e folli che non
potranno trattenere lo spettatore dal ridere di gusto, per poi
frenarsi di fronte alla crudezza di affermazioni lapidarie e
decisioni inattese.
La
regia ha una cifra musicale e coreografica assolutamente ben
congegnata, dai cambi di luce, alle pause, alle entrate e le uscite.
Dinamiche e scelte estetiche sicuramente appropriate alla
drammaturgia, la quale non sembra avere falle e ricorda molto un
certo tipo di drammaturgia contemporanea anglosassone.
La
scorrettezza e l'allegro sarcasmo con le quali si affrontano
tematiche come l'omosessualità, la dipendenza, l'obesità, il
ritardo mentale, la confusione ideologica, i fanatismi, ha un che di
catartico, e non sarà difficile cogliere l'amara metafora nascosta
dietro il titolo stesso di questa brillante pièce.
Susy
Suarez
THANKS
FOR VASELINA
drammaturgia Gabriele Di Lucaregia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschiinterpreti Gabriele Di Luca (Fil), Massimiliano Setti (Charlie), Beatrice Schiros (Lucia), Alessandro Tedeschi (Annalisa), Francesca Turrini (Wanda)musiche originali Massimiliano Setti
drammaturgia Gabriele Di Lucaregia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschiinterpreti Gabriele Di Luca (Fil), Massimiliano Setti (Charlie), Beatrice Schiros (Lucia), Alessandro Tedeschi (Annalisa), Francesca Turrini (Wanda)musiche originali Massimiliano Setti
Nessun commento:
Posta un commento