Singolo
è un uomo in rivolta, un uomo che dice: no. Il flusso di coscienza
di un individuo la cui consapevolezza emerge e liberata
dal torpore servile sputa ed urla tutta
l'angoscia immagazzinata.
Il
monologo si
dipana tra considerazioni
sulla vita e sull'amore, la difficoltà di vivere
sentimenti
puri , non edulcorati dai dettami ed
i moduli
mentali ed emozionali della società in cui viviamo. Ci
lascia scivolare in dolci
ricordi di un mondo
perduto, fatto
dal
ricordo
del genuino
pane con la frittata del nonno, ma
che si
sfoca pian piano in
un ingorgo stradale di
una città qualsiasi, si
infrange contro le grigie pareti del centro
commerciale che ha preso
posto di un verde
pascolo,
contro
l'inciviltà
che
impera in un mondo in cui ognuno è per sé, contro
le sue assurde contraddizioni,
il
senso
dell'affettività corrotto che ci porta a trattare i nostri animali
domestici come persone e le persone come animali.
Oggetti
della
sua
quotidianità,
incombono
su di lui penzolando
dal soffitto come spauracchi. Sono i simboli della sua insofferenza
e
della
sua
confusione.
Fa
da
contrappunto
alla
pièce
la
calda voce di Adriano Russo,
che
chitarra tra le mani, suona
dal vivo la
dolce
e sognante canzone da
lui composita
per
lo spettacolo.
Il
suo canto e
le sue note ammantano
la scena di carezzevole poesia e
concorrono
a dare alla pièce
un'atmosfera speciale,
perché la sua è davvero
una
voce che vibra dentro.
In
una società di massa che mira al livellamento
delle coscienze, ed
alla deresponsabilizzazione,
non è facile sentirsi “singolo” , non è ammissibile, non è
accettabile, non è sostenibile. E'
difficile
per lo
spirito mantenere
il proprio equilibrio
mentale ed il proprio
senso
di identità. Il
nostro protagonista vive la rabbia e
la
frustrazione della consapevolezza, che illuminata e canalizzata,
porta alla catarsi ed a riuscire in qualche modo a salvare se stessi
e la propria
integrità, ma se mal canalizzata diventa
autodistruttiva
e
può portare ad atti sconsiderati.
Un
testo ricco di spunti interessanti, forse
un
po' troppo frammentario dal punto di vista narrativo,
ma Daniele Coscarella
riesce
con dolcezza ed intensità
a trasportarci nel vortice delle riflessioni
del suo personaggio, e racconta
il suo “singolo”
con la spontaneità di
chi ha l'esigenza di uno sfogo sincero, la
forza di un
bambino disperato che ha persona la strada di casa, e
che cerca
di ritrovarla, di ritrovarsi.
Susy
Suarez
DAL
12 AL 22 FEBBRAIO 2015
SINGOLO
scritto e interpretato da Daniele Coscarella
con Adriano Russo
regia di Pascal La Delfa
Teatro Accento
da giovedì a sabato ore 21
domenica ore 18
scritto e interpretato da Daniele Coscarella
con Adriano Russo
regia di Pascal La Delfa
Teatro Accento
da giovedì a sabato ore 21
domenica ore 18
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