Trasposizione
teatrale della celebre pellicola diretta da Luigi Magni, la storia
trae origine da un episodio storico realmente accaduto nel 1867, anno
in cui un attentato aveva causato la morte di una ventina di zuavi
pontifici. Per tale attentato vengono accusati e arrestati tre
giovani rivoluzionari: Gaetano Tognetti, Giuseppe Monti e Cesare
Costa. La madre naturale di quest'ultimo, la contessa Flaminia, per
salvarlo ricorre a Monsignore Colombo di Priverno (Antonello
Avallone), giudice della Sacra Consulta o tribunale penale supremo
dello Stato Pontificio, il quale scopre di essere in realtà il padre
naturale del giovane rivoluzionario. Il monsignore cerca di aver
salva la vita degli accusati durante il processo e osa sfidare
l'autorità costituita, Pio IX in primis. Il dramma però, si regge
su di un piacevole umorismo popolaresco che diverte e aggancia la
platea, ma che nello stesso tempo non sminuisce quelli che sono i
momenti più toccanti e riflessivi della storia, e soprattutto la
critica contro il potere giuridico e temporale, che la chiesa
esercita in modo ottuso e intransigente, commettendo gli stessi
soprusi che commetterebbe una qualsiasi altra istituzione statale ma
giustificandoli dietro la parola di Dio. La commedia scorre in due
atti dal ritmo dinamico tra il recitato e il cantato, fitta di
personaggi. Coinvolge e commuove il rapporto d'affetto e complicità
tra il monsignore e il suo perpetuo Serafino (un Sergio Fiorentini
dalla straordinaria presenza scenica) che non mancano di regalarci i
momenti più ironici, ma anche di spiazzante tenerezza. Un cast ricco
di giovani talentuosi tra cui un sanguigno Emiliano De Martino nel
ruolo di Cesarino, illegittimo figlio scapestrato e ribelle del
Monsignore, che diverte con la sua sfrontatezza e commuove con la sua
caparbietà, regalando un ottima prova d'attore. Scene e costumi
eleganti e scrupolosi che rievocano perfettamente ambienti e stili
del periodo risorgimentale. Un gradevole salto nella storia della
Roma papalina, in un riuscito incontro tra cinema e teatro.
IN
NOME DEL PAPA RE
di
Luigi
Magni
versione
teatrale di Antonello
Avallone
con
Emiliano
De Martino
e con Tonino Tosto, Susy Sergiacomo, Nanni Candelari,
Patrizia Ciabatta,
Matteo Lombardi, Flavia Di Domenico, Francesco
Marioni, Daniele Di Matteo, Federico Mastroianni.
Scene
e costumi Red
Bodò
Musiche
Danilo Pace
Canzoni
T.Tosto e D.Pace
Regia
Antonello Avallone
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