Questo
spettacolo originale e coraggioso, ripropone tutte le dinamiche di un
reality show in cui sei persone, uomini e donne, sono chiusi in un
appartamento. Sei esseri logorati dalla vita, ognuno con una
storia di dolore, disagio ed un mal di vivere che li porta a
desiderare di fuggire dalla propria quotidianità. Ciondolano tra la
sala da pranzo, la camera da letto e la cucina, si raccontano e ci
raccontano le loro storie di dolore, così diverse ma così uguali
nella sofferenza e nella voglia di porne fine. Ottimo esempio di
teatro contemporaneo, dai dialoghi coinvolgenti che delineano pian
piano i profili di ogni concorrente ed il rapporto che si crea tra
loro. Tra confessioni, tensioni, abbracci e confidenze, man mano i
concorrenti verranno eliminati uno ad uno dagli spietati utenti, i
quali commentano via internet proprio come se fosse un videogioco,
come se non fossero veri esseri umani quelli che vedono piangere,
ridere, mangiare dormire, sognare, lì chiusi tra quelle mura. Ma per
cosa stanno combattendo? Tutti sembrano determinati e disperati
all'idea di vincere, ma vincere cosa? La casa è un purgatorio
digital-mediatico di anime in pena, le quali non si sa se stiano
andando incontro ad una redenzione o alla definitiva dannazione. Un
testo simile di teatro contemporaneo, necessita di essere sorretto da
una recitazione naturalistica e convincente, ed i sei giovani attori
riescono a dare al loro rispettivo personaggio un'interpretazione
efficace ed intensa. Temerario Michele Botrugno alla sua prima regia
di un testo di cui è al contempo autore ed uno degli interpreti, ma
il risultato è più che lodevole, soprattutto perché è un lavoro
che ci propone una riflessione tutt'altro che banale.
In
un plausibile presente di un mondo sempre più social e cibernetico,
i contorni della realtà e dei rapporti umani si sfocano, i valori si
deformano.
Gli
“utenti” sono i figli
di una morale da tubo catodico, i
sentimenti più elementari di umanità vanno spegnendosi davanti
ad uno schermo di computer e
ne
scaturiscono
intolleranza, crudeltà e sadismo.
In
scena un tavolo, un divano, oggetti
della loro quotidianità nella prigionia
di
una distopica
“Casa
del Grande
Fratello”.
Sullo
sfondo l'immancabile telecamera di fronte alla quale i concorrenti
possono sedersi e “confessare” i propri stati d'animo, uno
schermo
sul quale compaiono ad intervalli regolari
i
commenti degli utenti-spettatori che seguono il reality via internet,
i quali come ogni reality che si rispetti, votano da casa il
concorrente che desiderano eliminare. Ed
anche noi alla fine,
spettatori in
sala, saremo
chiamati a recitare la
nostra parte. La
regia di Botrugno
riesce con efficacia a ricreare il sapore realistico della loro
“intima” quotidianità, a sottolineare il vuoto che provano i
concorrenti, il senso di
claustrofobia e di prostrazione
che li
attanaglia. Gli attori sono
stati
diretti
con evidente sensibilità
ed attenzione. Silenzi
e parole riempiono la scena
con egual potenza, ed
esprimono la forza tragica
delle differenti interiorità dei
protagonisti, affrontando
un' indagine senza
assoluzione né condanna.
Susy
Suarez
#REALITI
Con Alessia Amendola, Michele Botrugno, Ughetta D'Onorascenzo, Tommaso Arnaldi, Ludovico Di Donato.
Dal 16 al 19 e dal 23 al 26 aprile - ore 21.00
Nessun commento:
Posta un commento